Ripartiamo dai circoli, ripartiamo da noi

Ripartiamo dai circoli, ripartiamo da noi

I circoli sono porte e finestre del partito sui territori, nei luoghi dove i cittadini vivono e lavorano. Eppure, spesso sono luoghi in cui non è facile entrare, esser accolti, ascoltati, valorizzati. Dobbiamo rendere meno autoreferenziale la partecipazione, più incisiva la discussione e più forti le proposte politiche elaborate.

Per questo motivo, occorre aprire i circoli a qualsiasi persona interessata a contribuire alla discussione, anche sperimentando nuovi modi per entrare in contatto con gli elettori delle primarie, ad esempio affiancando alla normale attività l’uso di sistemi online sul modello liquid feedback.

È fondamentale inoltre che si studi una distribuzione dei circoli che renda il presidio territoriale efficace e permetta di rendere raggiungibile un sufficiente numero di elettori e mettere in circolo idee e proposte.

Gestisco il circolo con più iscritti a Milano, credo sia un’ottima esperienza per prepararsi a gestire un partito e per conoscere il polso dei militanti: io so quanto è difficile rialzare la cler di un circolo dopo vicende come quelle dei 101.

Promesse da mantenere

Ascoltare i circoli, restituirli ai militanti

1. Ascoltare i circoli. Nel primo anno da Segretario mi impegno ad incontrare ad uno ad uno tutti i segretari dei circoli di Milano metropolitana. Dall’ascolto nasce la forza per cambiare.

2. Una quota delle risorse derivanti dal tesseramento rimanga ai circoli. È tempo di favorire forme di autofinanziamento a tutti i livelli del partito e di riconoscere la centralità dei militanti redistribuendo ai circoli e ai luoghi di elaborazione legati al partito parte delle risorse disponibili. Quando possibile, la Federazione deve contribuire al cofinanziamento di iniziative ritenute di valenza “metropolitana”.

3. Restituire le sedi ai militanti. Occorre ridiscutere ruolo e funzionamento della Fondazione Quercioli, proprietaria di molte sedi PD: mai più un circolo in difficoltà per pagare gli affitti ad una fondazione nata per fare politica e non mettere i bastoni tra le ruote all’impegno degli iscritti sul territorio.